Tavole sono sei grandi centrotavola in edizione limitata, in peltro o peltro e vetro soffiato “disegnate per dare un significato alla tavola e renderla più magica e rituale”. Straordinarie interpretazioni di Ettore Sottsass dei materiali della tradizione, nel linguaggio fortemente iconografico che contraddistingue il grande maestro.
Il percorso di progetto di Ettore Sottsass ci porta, nel 2004, allincontro tra la leggerezza e il colore del vetro di Murano con la forte costruzione architettonica delle parti in peltro. La trasparenza del vetro non cela la struttura del metallo, contiene e protegge con discrezione i buoni frutti e li offre al nostro desiderio come un bene prezioso. La IV collezione di NUMA è costituita da sei pezzi, sei centrotavola che ci raccontano la gioia e il piacere di pensare oggetti che ci accompagneranno nei nostri gesti e nei nostri riti giornalieri, diventando parte felice della nostra quotidianità.
«Il peltro è una antica lega metallica: stagno, rame, piombo… ciò che viene prodotto con questa lega risulta immobile, solido, pesante. Il peltro contemporaneo non contiene più il piombo che conferiva agli oggetti una superficie scura, medievale, Germanica: questa lega contiene invece antimonio: vengono così realizzati oggetti brillanti, simili all’argento, che non perdono però la loro immobilità e presenza».
Ettore Sottsass
Il peltro è un materiale antico, che si lavorava il Europa già agli inizi del cinquecento, colando una lega di stagno in orme di ferro o di ottone incise, e lavorandola successivamente con la tecnica della corrosione e della martellatura per ottenere forme della tradizione artigiana. Il peltro contemporaneo, protagonista delle collezioni Numa, è una lega nobile a tutti gli effetti, ha straordinarie caratteristiche di duttilità e grande resa plastica. Il Peltro Contemporaneo è formato da un insieme composito di metalli, con l’assoluta esclusione del piombo; mantiene quindi inalterate le caratteristiche peculiari che lo contraddistinguono e la grande resa plastica; è assolutamente igienico e può essere utilizzato per produrre oggetti a servire in tavola ed in cucina, oltre naturalmente, per tutti gli oggetti di arredamento.
Materiale:
Il peltro è una lega composta da stagno e da piccole quantità di antimonio e rame. Per la sua duttilità è stata sin dall’antichità utilizzata dall’uomo per creare oggetti di uso comune. Nei secoli a noi più vicini, allo stagno veniva unita una percentuale di piombo, che ben presto fu vietata per la sua tossicità. Il peltro utilizzato per realizzare gli oggetti Numa è una lega composta dal 95% di stagno, e l’assoluta assenza di piombo lo rende pienamente conforme alla normativa EN-611/1 della CEE.
Fasi di lavorazione:
- La prima operazione attinente al ciclo produttivo è l’acquisto della materia prima in pani o lastre di peltro già pronto per essere fuso, oppure l’acquisto di pani o lastre di stagno, fili o barrette di rame e antimonio, che, fusi nell’apposito forno di fusione ad una temperatura di 250-300° C, danno il peltro
- Il metallo fuso viene colato manualmente tramite un mestolo negli stampi in gomma. Tali stampi sono montati su centrifughe: macchine che fanno ruotare lo stampo durante la fase di colatura e di essiccatura della lega.
- Dopo la fase di essiccatura l’operatore estrae il prodotto, che viene successivamente sbavato con forbici e smerigliato.
- Per i pezzi che ne hanno bisogno, segue l’assemblaggio manuale tramite saldatura a stagno
- I pezzi vengono poi inseriti manualmente nei vibratori, dove rimangono per circa 2 ore. La vibratura leviga la superficie dell’oggetto tramite acqua ed inserti ceramici (materiale inerte).
- All’uscita dai vibratori i pezzi vengono controllati ed eventualmente raddrizzati tramite martelli in gomma. Dopo questa fase si passa alla fase finale di lucidatura a mano tramite spazzole.
- Ogni singolo pezzo viene infine timbrato con la firma del designer, il logo Numa e la sua numerazione.
N.B. Tutte le fasi di lavorazione sono eseguite da maestranze altamente specializzate, presso l’atelier del Maestro peltraio Alfredo Marinoni, Cellatica (BS).