«La Custodia è una piccola arca che accoglie e protegge le nostre cose più care, è l’involucro col quale noi stessi avvolgiamo con amore gli oggetti, i segni dei nostri affetti, è un piccolo gesto nel quale riconosciamo il nostro rapporto con il Creato. La Custodia è la casa della nostra memoria, è un segno d’amore e un segno di come noi stessi ci sentiamo amati e custoditi. Costruiamo queste piccole dimore con il Noce (Iuglans Regia), legno nobile e prezioso, che nasce e vive sulle nostre Prealpi. Lavoriamo l’essenza seguendo metodi e conoscenze antichissime, una viva sensibilità ed una grande manualità sono alla base dell’onestà costruttiva che ci guida. Anche in questi piccoli contenitori vogliamo lasciare il segno della nostra visione della vita».
Giuseppe Rivadossi
Il legno impiegato: Noce nazionale di mezza montagna (prov. Italia), lavorato da massello. Blocchi assemblati e scavati a mano.
Iuglans Regia (Noce Nazionale) di mezza montagna segata nel gennaio 1994, essiccata 6 mesi in tronco e poi listellata 9 anni in ambiente coperto ma ventilato.
Il noce di mezza montagna ha una struttura ed un colore della fibra particolarmente belli e caratteristici. E’ inoltre più forte e resistente del noce di pianura. Il noce italiano è un legno raro, poiché è un albero solitario molto sensibile, che non cresce nella selva, ma solo in zone dove può essere curato e protetto.
Il legno con cui sono realizzate le CUSTODIE di Giuseppe Rivadossi sono noci che hanno circa un centinaio di anni di età.
Per l’economia di chi viveva nella zona pedemontana, agli inizi del secolo scorso, il noce era parte del ciclo economico produttivo in quanto prezioso elemento di sostentamento, erano alberi che i contadini apprezzavano per le loro caratteristiche di resistenza e di lavorabilità, ma non di meno per il frutto che davano e pertanto erano tenuti in considerazione, curati e protetti.
Il legno utilizzato per queste custodie appartiene quindi ad una civiltà, quella contadina, che oggi è irrimediabilmente scomparsa.
Fasi di lavorazione (ogni passaggio viene eseguito interamente a mano):
- Il tronco utilizzato è stato abbattuto nella stagione dell’anno adatta , gennaio e con luna calante.
- Dopo alcuni mesi il tronco è stato segato in assi e immediatamente ricomposto elasciato a riposo per circa 6 mesi. Durante questo periodo il tronco “fermenta” uniformando il colore e tranquillizzando le tensioni interne alla fibra del legno stesso.
- Il legno è stato poi scortecciato essicato in luogo asciutto e ventilato .
- Dopo 10 anni circa si possono iniziare le lavorazioni: il legno viene quindi sgrossato, prismato e ricostituito in blocco con apposite colle per poter essere scavato e scolpito. Queste operazioni di taglio e ricompattamento sono necessarie per avere del legno che pur subendo delle variazioni dovute all’umidità degli ambienti, non si fessurerà.
- Giuseppe Rivadossi dà la forma voluta al blocco di legno scavandolo direttamente con sgorbia e scalpello, lime e cartevetro fino ad ottenere la forma ed il risultato voluto.
- Si procede poi alla finitura delle superfici: sbiancatura delle parti emergenti; levigatura con carta seppia delle superfici; verniciatura con un impregnante per chiudere i pori del legno; rilevigatura delle superfici con carte seppie sempre più fini; sverniciatura; trattamento a cera naturale d’api.
- Finitura: finito con impregnante a cera e sverniciato
Strumenti di lavorazione:
- Per il taglio dell’albero: sega a nastro.
- Per segare il tronco: sega a nastro, sega circolare, pialla a filo, pialla a spessore.
- Per lo scavo: sgorbia e scalpello in acciaio da taglio appositamente realizzati.